Ecotipo locale ad habitus indeterminato con seme reniforme, coltivato su file, tipicamente consociato a mais il cui stocco funge da tutore. Il baccello è leggermente ricurvo, con striature rosso-violacee.
Generalmente la coltura segue un erbaio autunno-primaverile, la semina viene effettuata a mano (cu’chiantatur) nel mese di Maggio, inizio Giugno (Spesso indicata la settimana di S. Antonio).
Una prima raccolta viene effettuata quando i baccelli sono ancora verdi per il consumo fresco (“fasul scucchiulariedd”). Mentre la sgranatura, avviene dopo la completa essiccazione dei baccelli sulla pianta e quindi per 2-3 giorni su teloni, al sole. Quindi avviene la battitura con bastoni di legno e la successiva esposizione alla ventilazione naturale per allontanare i residui di baccelli. Viene quindi effettuata una cernita manuale con il “cernicchio”. I semi vengono essiccati all’aria; la conservazione avviene in sacchetti di tela, in luoghi freschi e ventilati. I materiali e le attrezzature utilizzati per la coltivazione sono molto semplici e rudimentali tipicamente presenti nell’agro-tecnica locale.
La varietà ha un sapore più deciso rispetto alle altre e si sposa alla perfezione nella tradizionale “Lagana e fagioli”
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.